Regolamento CLP sulla classificazione, l’etichettatura e l’imballaggio delle sostanze e delle miscele

Il CLP è il regolamento (CE) n. 1272/2008 relativo alla classificazione, all’etichettatura e all’imballaggio delle sostanze e delle miscele. Il CLP integra il regolamento REACH e assicura che i pericoli delle sostanze chimiche siano comunicati in modo chiaro a lavoratori e consumatori attraverso etichette con pittogrammi e indicazioni standard.

regolamento CLP

Prima di poter immettere dei prodotti chimici sul mercato dell’UE, l’industria ha l’obbligo di classificarli in base ai pericoli identificati e successivamente di etichettarli e imballarli secondo il sistema definito dal CLP. Ciò facilita la comprensione delle caratteristiche di pericolosità del prodotto nell’UE e in tutto il mondo e facilita il commercio mondiale perché il CLP attua il Sistema mondiale armonizzato di classificazione ed etichettatura delle sostanze chimiche (Globally Harmonised System of Classification and Labelling of Chemicals, “GHS”) delle Nazioni Unite.

Il regolamento CLP sostituisce la direttiva sulle sostanze pericolose (67/548/CEE) e la direttiva sui preparati pericolosi (1999/45/CE). Dal 1° dicembre 2010 la classificazione e l’etichettatura delle sostanze deve avvenire secondo il sistema definito dal CLP, mentre per le miscele il termine per l’adozione di tale sistema è fissato al 1° giugno 2015.

Il CLP contempla la maggior parte delle sostanze chimiche immesse sui mercati industriali, professionali e di consumo all’interno dell’UE, comprese quelle fornite a titolo gratuito.

Classificazione ed etichettatura delle sostanze chimiche pericolose.

Più di 20 leggi dell’UE fanno riferimento alla classificazione e all’etichettatura delle sostanze chimiche; pertanto, quando una sostanza è classificata come pericolosa, si applicano altre prescrizioni di legge al fine di controllarne l’uso, come ad esempio l’obbligo di condurre una valutazione della sicurezza chimica sul posto di lavoro. Se le sostanze non possono essere immesse sul mercato per determinati usi in ragione della loro classificazione, le aziende devono trovare delle alternative. Per esempio, le sostanze classificate come cancerogene, mutagene o tossiche per la riproduzione non possono essere utilizzate nei prodotti di consumo in quantitativi superiori a determinati livelli di concentrazione.

Fonte: echa.europa.eu/

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